Il mondo in cui viviamo oggi attraversa giorni piuttosto tumultuosi, specie sotto l’aspetto, che sulla carta dovrebbe essere innato, dei diritti imprescindibili dell’individuo. Soprattutto quando si tratta di parità di genere, un tema molto delicato e la cui urgenza sta diventando finalmente di primaria importanza. Riot Games, per annullare proprio questa assurda linea di demarcazione, ha deciso di sfruttare uno dei suoi titoli più popolari: Valorant.
Valorant, una serie di tornei e un’accademia per le donne
Riot aveva già dato i primi segnali di volersi muovere in tal senso lo scorso settembre, quando varò il torneo Ignition, una competizione riservata alle donne. Da allora la casa di sviluppo ha lavorato senza sosta per allargare l’iniziativa, elaborando il Champions Tour Game Changers, una serie di tornei di alto livello riservati alle donne e ai generi emarginati nel settore videoludico. L’idea è quella di dare una grande visibilità all’evento, oltre che ovviamente di sensibilizzare alla causa, e di dimostrare come la comunità di Valorant sia variegata e accetti la diversità. Ad esso si aggiungerà la VCT Game Changers Academy. Si tratta di una serie di competizioni minori e eventi mensili volti a dare l’opportunità a più giocatrici di mettersi in mostra ed entrare in circuiti semi professionistici. Per mettere in pratica l’accademia, Riot sta collaborando con Galorants, una delle maggiori e più affermate comunità del gioco.

Un primo passo verso la parità
Riguardo alle iniziative, il senior director degli Esport Riot, Whalen Rozell, ha dichiarato: “Game Changers creerà tornei e programmi di sviluppo per le donne che vogliono portare il loro gioco oltre la scala competitiva. Con questa iniziativa ci impegniamo a promuovere in Valorant Esport un ambiente inclusivo, che dia l’opportunità alle donne di competere alla pari senza alcuna discriminazione o molestia di genere”.
A fare eco a Rozell è poi stata Anna Donlon, produttore esecutivo di Valorant: “Competere a livelli professionistici in questo mondo come donna, spesso è un’impresa ardua, un vero e proprio svantaggio iniziale. Stiamo lavorando da tempo per limitare gli abusi verbali nelle chat di gioco. Ora però era giunto il momento di fare un passo superiore e abbiamo deciso di farlo a livello di Esport”. Il primo evento del VCT Game Changers avrà luogo in Nord America a marzo e da lì partiranno poi gli altri tornei sparsi nelle diverse regioni. Un segnale importante, una prima mossa concreta in questa lotta per i diritti. Anche se la vera vittoria si avrà quando queste decisioni non saranno più necessarie e non faranno tanto clamore perché diventeranno la normalità. Solo allora si potrà considerare vinta la battaglia.
Introducing #VCTGameChangers: a new program creating new opportunities and exposure for women and other marginalized genders within VALORANT esports. pic.twitter.com/oFhV6Ba2a9
— VALORANT Champions Tour (@ValorantEsports) February 23, 2021
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