Vi avvisiamo che sono contenuti molti SPOILER all’interno del pezzo, quindi se non siete in pari con la prima stagione e queste puntate della seconda, vi consigliamo di non proseguire. Dopo una lunga attesa si torna finalmente su Snowpiercer con una nuova stagione, e devo dire che si riparte alla grande. Eh sì, perché si ricomincia da dove la scorsa era terminata, e cioè con l’apertura della porta di collegamento tra Snowpiercer e Big Alice, dopo l’abbordaggio fatto dal gentile Mr. Wilford che a quanto pare non era morto.
Riprendere a piccoli passi
La prima puntata funge da cappello introduttivo a quello che sarà l’arco narrativo di questa seconda stagione, grazie anche all’inserimento di personaggi chiave, tra cui Mr. Wilford stesso, la figlia di Melanie che non è morta, bensì era stata raccolta anche lei, istruita come ingegnere e spinta a odiare la madre, difatti stando a quello che Wilford dice, le ha sempre raccontato che la madre l’ha abbandonata per prendere il suo treno.
Ad accompagnare questo evento, c’è l’introduzione all’equipaggio di Big Alice, che nonostante sia molto più piccola di Snowpiercer, ha cose che a loro mancano. Un esempio è l’ottimo laboratorio, con tecniche molto avanzate con cui sono riusciti a creare un soldato resistente al freddo, e anche un unguento, chiamato Goup, che riesce a curare il Frost byte.

Un punto di collegamento
Melanie, che nella scorsa stagione era caduta fuori dal treno, viene salvata proprio da Mr. Wilford, fungendo anche da meccanismo narrativo per presentare Big Alice, Wilford, la sua eccentricità e il background. Ovviamente grandissimo motore sarà il rapporto tra Melanie e la figlia, che spinge molto verso uno scontro/riconciliazione tra le due, oltre che alla relazione di Mr. Wilford con l’ambiente, i due treni e i rispettivi sottoposti.

La trama degli episodi
Grande punto iniziale dell’arco narrativo, post introduzione dei personaggi, è quello che riguarda Melanie. Difatti la donna, fuori da Snowpiercer, è riuscita a recuperare un campione di neve dove è presente il composto che sette anni prima ha creato la glaciazione, e che sta ridiscendendo sulla Terra.
Dopo questa scoperta, gli ingegneri di Snowpiercer lanciano una sonda che, salendo sempre più nell’atmosfera, nota un aumento della temperatura sempre maggiore, a quel punto chiedono una riunione con Wilford e i suoi scienziati per discutere di tale conquista e capire come si evolverà la situazione, dato che al posto di mille anni, ce ne vorranno poche decine per riavere una terra vivibile e di nuovo colonizzabile.

Mr. Wilford
Ciò ferma i piani di Wilford, che aveva istruito la figlia di Melanie ad uccidere Layton, visto da lui come un ostacolo alla ripresa della sua vettura. Perché infatti Wilford in tutto ciò, ha sempre covato un fortissimo desiderio di recuperare il suo treno, dato che si vede derubato della sua creatura e del suo potere, viene inoltre anche marcato molto il fatto che abbia un enorme ego da soddisfare e più il bisogno di una corte che lo serva, più che di un mezzo da guidare.
Da un lato quindi troviamo Snowpiercer, logorato dai problemi dovuti alla neo avvenuta lotta di classe, dall’altro Big Alice, più piccola e affamata, ma anche più compatta sotto l’egida di Mr. Wilford.

Il comparto tecnico
Dal punto di vista tecnico, la serie rimane molto solida, con una fotografia interessante e ambientazioni suggestive, unica pecca è la CGI un po’ troppo legnosa in alcuni momenti della prima puntata, anche se nel complesso è guardabile, la recitazione degli attori è molto buona, anche se con alcuni cali qua e là, ma soprattutto un grandissimo Sean Bean nei panni di Mr. Wilford.
Bertra, da buon appassionato della serie, ha evidenziato quanto questa seconda stagione ha parecchio potenziale, che ci auguriamo possa esplodere nel corso degli altri episodi che arriveranno settimanalmente. Tra nuovi personaggi, interessati storyline e un reparto tecnico di pregio, ci sono molte aspettative nei riguardi del risultato finale.

Conoscete l’opera Netflix o avete recuperato solamente il film omonimo di Bong Joon-ho? Preferite che tale realizzazione sia maggiormente appetibile sotto forma di serie tv o pellicola? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto all’articolo. Intanto vi consigliamo di continuare a seguire WeMug per altri approfondimenti, recensioni e speciali dei nostri creator sul mondo della Cultura Pop e non solo.
Testo a cura di Bertra, impaginato da Simone De Capite e supervisionato da Massimiliano Meucci.